domenica 18 aprile 2010

ABBIAMO AVUTO I PEGGIORI MAESTRI DA DUEMILA ANNI A QUESTA PARTE

Se il Governo della Chiesa fosse restato ad Avignone, così come accadde per miracolo per circa settant’anni dal 1309 al 1377, senz’altro l’Italia di oggi sarebbe guidata da idee meno ipocrite, compromissorie ed indegne. Abbiamo avuto per duemila anni i peggiori maestri che ci fossero a disposizione nel mondo. Questi sono i risultati. Non esistono più cittadini liberi, ma un gregge di abulici accondiscendenti che guarda alla raccomandazione parentopola come l’unica via d’uscita per la loro sopravvivenza terrena. Una nazione ridotta ad aia e porcilaia per ogni genere di sopruso perpetrato dai ricchi di ieri e di oggi e dalla casta dei governanti, sempre in combutta confessionale con i monsignori ed i prelati di ogni risma, il cui principio è sempre stato: bisogna perdonare i ricchi imprenditori che ti sfruttano e, invece della pensione, ti regalano un tumore.
Ah se il governo della chiesa cattolica fosse rimasto ad Avignone, ma i Francesi sono un altro popolo: non sopportano le angherie delle sottane bianche e nere (Gesuiti ed Opus Dei). Quante volte abbiamo sognato di svegliarci senza avere più quella cloaca massima al di là del Tevere (dove è successo di tutto, dai reati finanziari agli omicidi, dalle pianificazioni belliche alla pedofilia). Quante volte abbiamo pensato che, magari, i dignitari della Santa Sede potessero ricevere per “meriti sessuali” una giusta cittadinanza americana. “Si può fare?”. Macchè! La verità è che nessuno li vuole, e tuttavia essi s’impongono con un fare minaccioso, al cui confronto le dittature comuniste sono Alice nel Paese delle Meraviglie. Ma la loro persuasione è più che occulta e nasce da quando ci battezzano nelle loro fetide chiese che sorgono ad ogni angolo di un paese il cui spirito è occupato da una Tirannide Pontificia che fa parte del DNA nazionale, ormai marchiato a fuoco dall’inginocchiatoio, dai turiboli e dai fumi degli incensi. E si continua a parlare di debito pubblico? Se si rastrellassero ogni anno i 13 miliardi di euro che un sottogoverno confessionale continua a donare alla Città del Vaticano, sottraendoli con la menzogna dalle tasche della povera gente, se si recuperassero tutti gli introiti dell’ICI (il valore degli immobili vaticani ammonta per difetto a 30 miliardi di euro), la smetteremmo di parlare di debito pubblico (altra bufala) , di crisi delle pensioni, di tagli ai rinnovi contrattuali, alla sanità, alla scuola pubblica, all’arte, alla musica e allo spettacolo… Che misero spettacolo di politici ingordi che raschiano fino in fondo al loro pastone per maiali! L’aristocrazia francese prerivoluzionaria era molto più benevola!
da: LA RELIGIONE CHE UCCIDE
COME LA CHIESA DEVIA IL DESTINO DELL’UMANITÀ

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